“Filippi e’ un pittore vesperale, diremmo, diremmo nordico, per la propensione a scegliere colori spenti, larvali, il grigio, il bianco, l’ocra, un’amalgama di tonalità fredde con il gusto innato alla composizione armonica degli accostamenti e il senso della sintesi.
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Ha una versatilita’particolare per le barche a vela, quel loro grande panno bianco o colorato, macchie accese nella bruma, vele come cielo, come aria, lo scafo diventa mare e viceversa, fantasie aeree che paiono disparsi in se stesse che rendono più evanescente l’intero quadro. Lo si nota pure nei paesaggi collinari della Romagna, ottime impressioni di macchie, linee aggrovigliate, di rari rossi che ravvivano un istante l’aria, sottolineando ancora più il silenzio. Con le cattedrali gotiche del nord, la ricerca ha sempre la stessa sensibilità d’orchestrazione ritmica i do minore. Per questo non significa che il disegno sia obliterato, o secondario, in tale suo genere, esso è sempre sotteso come un’impalcatura portante in un armonioso disordine quasi musicale.